«Per l'Università della Pennsylvania siamo il sedicesimo think tank politico del mondo, però possiamo crescere...». Al suo presidente brillano gli occhi, la fondazione Italianieuropei «è il primo think tank italiano – dice Massimo D'Alema – è una fucina di classe dirigente»: e adesso intende ampliarsi.
«Abbiamo deciso di allargare l'associazione, accogliendo le domande di chi vorrà farne parte, naturalmente con un meccanismo selettivo. Ci si potrà iscrivere come soci sostenitori o soci ordinari. Abbiamo già avuto molte disponibilità – dice D'Alema – partendo da un nucleo di un centinaio di parlamentari progressisti».
Dopo 15 anni di attività («all'inizio i soci erano tre, Amato, Ciampi e io»), ci sarà un salto di qualità, dunque.
E sarà questa associazione più larga a indicare le linee di ricerca, a promuovere analisi e attività, soprattutto di formazione. Inoltre, eleggerà il nuovo comitato di presidenza, rendendo così di fatto la dirigenza di Italianieuropei «più aperta, inclusiva».
Le tappe: il 16 luglio presentazione del progetto della nuova associazione; a settembre la formalizzazione di questa fase di ampliamento; in autunno, in occasione dei 15 anni della Fondazione, un evento internazionale, durante il quale – dice ancora D'Alema – «porteremo grandi intellettuali a discutere della crisi europea».