Roma, 13 apr. (LaPresse) - "Fabrizio Barca chiede di rendere noti i finanziatori della Fondazione Italiani europei? A Fabrizio voglio bene, ma voglio capire di cosa si parla. La Fondazione Italiani europei è una fondazione pubblica, riconosciuta con un decreto del presidente della Repubblica, che esiste dal 1998". Lo ha detto Massimo D'Alema, presidente della Fondazione Italiani Europei, a Otto e mezzo, su La7. "La lista dei finanziatori della fondazione è per il 90% pubblica, per gli altri, il 10%, esiste una legge sulla privacy. Non posso pubblicare i nomi, o commetto un reato. Siamo sottoposti al controllo sulle Fondazioni, come previsto dal codice civile. La prefettura può commissariare la fondazione, che deve fare ciò per cui è stata costituita. La Fondazione iItalianieuropei è stata costituita con un capitale 1.250.000 euro, cui hanno contribuito le cooperative per 440mila euro e per oltre 800mila i singoli e le aziende private. C'è accesso a questi atti presso le prefetture, è pubblico. Sarà tutto pubblico quel 10% di finanziatori non appena la legge mi consentirà di non commettere un reato pubblicandoli", ha aggiunto D'Alema.
"La fondazione pubblica una rivista fra le più significative del dibattito culturale politico italiano, ha fatto 300 convegni in questi anni, fa parte di un network di grande prestigio di rapporti con gli Usa e altri Paesi europei e con la Cina", ha sottolineato D'Alema.
"Da tempo auspico che si cambi legge e che si introduca un incentivo fiscale più generoso di oggi. Le imprese hanno comunque un piccolo favore fiscale nel finanziare le fondazioni, in generale le imprese lo mettono a bilancio. Non c'è nulla di segreto, anche se cercare questi atti può essere faticoso, non c 'è nulla di oscuro o carbonaro", aggiunge D'Alema che dice: "lancio un appello a sottoscrivere a favore della Fondazione italiani europei". lcr 132118 Apr 2015